I nostri libri: TRACCE. Cinque passi in Versilia
Bentrovati,
amici dell’associazione! Il primo articolo del nostro blog lo dedichiamo a “Tracce.
Cinque passi in Versilia”, primo volume curato da noi, uscito nel novembre 2016,
e contenente cinque racconti scritti dai soci fondatori dell’associazione.
Titolo:
TRACCE. Cinque passi in Versilia
Autori:
autori vari
Editore:
Associazione Culturale Nati per Scrivere
Genere:
antologia di racconti
Formato:
Cartaceo e digitale
Prezzo:
10 euro (cartaceo), 0,99 euro (digitale)
Pagine:
88
Per il cartaceo, disponibile sullo store Amazon di Nati per scrivere, oppure contattare l'associazione.
Quarta
di copertina: Viareggio, città di sole, mare e Carnevale. Ma anche città di
scrittori, che sul suo molo hanno trovato ispirazione per tante storie,
mostrando angoli diversi di una città che ha ancora molto da offrire, anche se
forse non lo sa.
"Tracce"
contiene cinque racconti, accomunati dall’ambientazione, che si uniscono a
formare una storia che nasce dal mare, come una sirena, si forma sulla
spiaggia, modellandosi come una statua grezza, e poi scavalca il molo e si
inoltra in città, camminando tra i bei palazzi liberty, allietata da artisti di
strada e dall’allegria delle maschere. Perciò, mettetevi comodi, su una sdraio,
sul divano o sul muretto del molo, e preparatevi per un viaggio tra sogno e
realtà. Viareggio vi aspetta, e anche noi.
"Tracce"
comprende:
-
Ago e filo, di Luciana Volante
-
La vera storia di Burlaman, di Alessio Del Debbio
-
Punto e basta., di Leandra Cazzola
-
Il cigno mannaro, di Elena Covani
-
Tracce, di Maria Pia Michelini
La parola agli autori:
"Ago
e filo" di Luciana Volante
Il
racconto è tratto da una storia vera che mi hanno raccontato di una sarta nata
a Viareggio alla fine dell'Ottocento, alcuni personaggi sono veri con i nomi
originali, altri ovviamente sono cambiati. Mi piaceva pensare che la storia si
srotolasse sul filo dei suoi ricordi, proprio come il filo da cucire che aveva
usato nella sua vita e mi piaceva che questo filo unisse le generazioni della
sua famiglia in qualche modo. La memoria dei nostri avi è dentro di noi e fa
parte del nostro essere, non dobbiamo perderla.
"La
vera storia di Burlaman" di Alessio Del Debbio
Racconto
urban fantasy ispirato ad alcune leggende e folklore locale (le sirene, il
linchetto, Nerin Nerone) e personaggi già comparsi in altri racconti
dell'autore (come gli Oceanini). Il protagonista è Burlaman, il supereroe
viareggino, un supereroe che combatte i criminali con la sua panza da birra, il
megarutto al fagiolo borlotto e un fucile spara-stelle filanti annodanti.
Umorismo, un po' di bizzarria, ma anche la volontà di continuare a combattere,
nonostante tutto, come fa Burlaman, che non si arrende, e continua a tener
d'occhio la sua città anche dopo che questa l'ha abbandonato.
"Punto
e basta." di Leandra Cazzola
Il
racconto è nato per caso o forse no. Il mio primo libro “Se son Rose…fioriranno”
è una raccolta di 25 racconti autobiografici ironici, divertenti e anche seri
della mia infanzia fino all’adolescenza. Storie della mia famiglia. Vorrei fare
lo step successivo e raccontare le storie dell’adolescenza, non appena le mie
amiche mi danno il benestare…me lo daranno?
"Il
cigno mannaro" di Elena Covani
Ebbene
sì, il Cigno Mannaro esiste davvero. Solo che è in Svizzera, in un piccolo
paesino che si chiama Buchs. L’idea è nata proprio da un episodio che mi ha
raccontato mio marito, di un cigno che tutte le sere lo aspetta nel parcheggio
vicino casa per tendergli agguati. Alla fine anche a Viareggio abbiamo i cigni,
perché non potevano essere anche loro dei mannari? Quello che volevo raccontare
è in realtà uno spaccato della vita di Viareggio di qualche anno fa attraverso
gli occhi di un bambino.
"Tracce"
di Maria Pia Michelini
Una
storia di scoperta. Amo sondare l’infinito che sta dentro le persone, e amo le
parole che lo possano esprimere. E di questo voglio scrivere nelle mie storie e
nei miei racconti. Dare un ritmo alle mie pagine, voce alle sensazioni,
immagini alle parole, un senso agli accadimenti e una rivincita sulle apparenti
sconfitte. Voglio che le parole scorrano, semplici e dirette, per dire quello
che devono dire e arrivino al lettore con la leggerezza di una ventata di aria
fresca. Il mio racconto nasce proprio da un’attesa di idee. Ho cominciato
a scrivere le prime righe senza sapere dove mi conducessero. Ma dovevo aprire
la porta, mettere nero su bianco le prime parole. C’ero io e c’era il mare.
Tutto il resto si è snodato scrivendo. In un pomeriggio è nato e si è concluso.
Buona lettura!