venerdì 23 marzo 2018

I nostri libri: "Tutta colpa dello zodiaco"

I nostri libri: "Tutta colpa dello zodiaco" 

A marzo è uscita la nuova antologia dell'associazione culturale Nati per scrivere: "Tutta colpa dello zodiaco", raccolta di dodici racconti ispirati allo zodiaco, un racconto per ogni segno, scritti da autori toscani e liguri, amici e soci dell'associazione NPS. Pronti per scoprirla?


Titolo: Tutta colpa dello zodiaco
Autori: autori vari
Editore: Associazione Culturale Nati per Scrivere
Genere: antologia di racconti
Formato: Cartaceo e digitale
Prezzo: 10 euro (cartaceo), 0,99 euro (digitale)
Pagine: 144
ISBN: 9788894210262
Data di uscita: 8 marzo 2018
La fighissima copertina è stata realizzata da Mala Spina.

Disponibile in cartaceo contattando l’associazione “Nati per scrivere” (via email o Facebook), sul nostro store di Amazon e nelle librerie fiduciarie di Viareggio.
Disponibile in digitale su Amazon, Ibs, Kobo Store e altri store di ebook.



Trama: Dodici segni, dodici autori, dodici racconti ispirati ai segni zodiacali. Storie dalle tinte forti, che mescolano mistero e magia, leggenda e realtà. Uno zodiaco di storie per lettori curiosi.

***

PROGETTO HEIMDALLR, di Alessio Del Debbio (Ariete)

Progetto Heimdallr” è un racconto che si svolge in una Berlino alternativa (nello stesso universo di “Berserkr”, per chi ha letto il romanzo) e ha come protagonista Jensen, un operativo del Fronte di Liberazione Animale, che tenta di liberare alcuni animali usati come cavie nei laboratori della Divisione. La retata finisce male e il ragazzo scopre ciò a cui stanno realmente lavorando nel centro ricerche della Flakturm di Berlino, un progetto rivoluzionario che unisce l’uomo all’animale, per creare una terza entità, un nuovo Heimdallr, un Dio in terra.

Il racconto mescola tematiche e ambientazioni a me care. C’è la mitologia nordica (nella figura di Heimdallr), c’è Berlino (una Berlino cupa, quasi post-apocalittica) e poi c’è l’universo narrativo di “Berserkr”, che mi piaceva espandere con storie complementari. In questo caso vediamo il mondo tramite gli occhi di chi si oppone alla Divisione.

IL TORO DEL REGNO DEI MORTI, di Francesco Balestri (Toro)

Il racconto parla della speranza di cambiamento. La storia di un ragazzo che cerca di cambiare la sua vita ma che poi finisce preda delle sue stesse paure. Una nuova vita, una nuova città, e una fiumana di gente sconosciuta possono spaventare parecchio e la cosa va gestita nel migliore dei modi.

L'idea inizialmente non veniva e non so come mai, io che sono sempre pieno di cose da dire. Poi mi son chiesto “cos'è la cosa che in questo momento mi prende più di tutto il resto?”. La risposta è arrivata mentre studiavo alcuni verbi in giapponese e visto che l'ambientazione che avevo scelto era parecchio metropolitana ho optato per il genere thriller, cosa che non avevo mai fatto prima. Strutturare una trama come ho fatto in questo caso è stato un altro grande scoglio... ma che è stato divertente imparare ad aggirare.



L’UNIFORME, di Chiara Rantini (Gemelli)

Il mio racconto parla di una giornata di “ordinaria follia” di un ufficiale in una caserma. Si tratta di una narrazione sospesa tra il genere psicologico-intimistico e quello fantastico.
“L'uniforme era stata ripulita dal fango e giaceva sopra un tavolino. Manfred indugiò alcuni minuti nel contemplarla. Gli parve allora che una parte di sé fosse rimasta cucita tra le pieghe di quella stoffa e che il suo vero corpo che ancora percepiva sotto le bende fosse in realtà solo un’appendice, un qualcosa di marginale rispetto alla sua vera essenza.”
LA FARFALLA DORATA, di Daniela Tresconi (Cancro)

Una storia di amicizia e di cambiamento. Quando la vita ti mette di fronte a delle scelte, puoi avere moltissime persone intorno a te, quelle che ti amano ti saranno di grande aiuto ma solo dentro di te potrai trovare la forza per accettare che non sempre le cose vanno come vorresti e che a volte occorre cambiare per rinascere.

PECORA, di Romina Bramanti (Leone)

In “Pecora” viene raccontata una possibile realtà, palpabile da chiunque. Si parla delle red room, di uno spietato serial killer e di messaggini inviati su Telegram, in un mondo dove i cellulari e internet sono ormai fusi in un inseparabile oggetto di cui nessuno può più fare a meno. E allora che lo spettacolo abbia inizio!

“Sii padrone delle tue azioni e ruggisci!”

NEL SEGNO DELLA VERGINE, di Luciana Volante (Vergine)

L’omicidio di un signorotto del borgo di Montecarlo (in provincia di Lucca) sconvolge la quiete del paese. Don Giacomo, fratello del morto, viene informato dal fornaio del paese che lo trova in preghiera nella sua parrocchia. Le ipotesi formulate dal medico legale e da un poliziotto zelante sono diverse, ma l’anziana levatrice del paese, Elisabetta, sembra non esserne convinta. In realtà il narratore di questa storia ha visto ciò che è accaduto, ma non può parlare. A voi scoprire il perché.

Le protagoniste sono le due donne del racconto: la narratrice, che rappresenta il segno zodiacale della Vergine e la levatrice Elisabetta. Entrambi rappresentano un lato diverso della donna, la narratrice è la Madre Terra, colei che protegge e veglia sui cittadini. Elisabetta è la levatrice colei che aiuta a nascere e, nello stesso tempo, è il lato curioso e indagatore che le fa comprendere la verità sul delitto.

OSSESSIONE, di Simone Falorni (Bilancia)

Immaginate di essere la potenziale vittima di un sanguinario serial killer, di rischiare la vita in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza. Pensate di riuscire a sopravvivere, di potervi sottrarre alla mattanza? Che tipo di strategia mettete in campo per salvarvi la pelle? Ma soprattutto, quali pensieri si annidano nella vostra mente?

“Non li conoscevo nemmeno, ma li ho visti e ho sentito che dovevo ucciderli!”

OTTIMO LAVORO!, di Maria Pia Michelini (Scorpione)

Il mio racconto si sviluppa in un dialogo tra un uomo e una donna, entrambi del segno dello Scorpione, che si sono amati tra passione e gelosia, finché le due forze sono arrivate al culmine. Un esperimento, quello del solo dialogo senza intermezzi descrittivi o narrativi, su cui ho voluto misurarmi per la prima volta.

"Non doveva finire così. Nessuno avrebbe capito che ero stato io se tu non avessi rovinato i miei piani. Sei sempre stata testarda come un mulo". 
"Come uno Scorpione, piuttosto. Ti ricordo che sei del mio stesso segno. Dovevamo saperlo che non avrebbe funzionato".

TOM WAITS è DEL SAGITTARIO, di Mirko Tondi (Sagittario)

Due sconosciuti si incontrano in una stazione di servizio. In macchina fanno conoscenza e non si stanno affatto simpatici: lui è fissato col sagittario, a lei non va molto di parlare e quando parla non va per il sottile. Poi i due si separano, in giro c'è un misterioso assassino che ha appena colpito...

L'atmosfera della canzone Ol' 55 di Tom Waits mi richiamava d'istinto una storia on the road, nella quale c'era un autostoppista. Poi è venuto in mente il film The hitcher. Ho inquadrato i due personaggi e infine ho pensato di attribuire qualcosa di misterioso a entrambi. E il racconto era fatto.



SNAP! ZOT! SHOT!, di Leandra Cazzola (Capricorno)

Kate scrive una rubrica per una testata giornalistica famosa di New York. Possiede tutte le caratteristiche del suo segno il Capricorno, e in più custodisce un segreto di famiglia. È affascinante e sensuale. Capelli rossi, occhi verdi. Possiede uno spiccato sarcasmo e inciampa, di nuovo, nell’uomo che odia di più nella sua vita fin da quando era bambina. Spero sia un bel cocktail!

E poi c’è un segreto nella vita di Kate. C’è un uomo che odia. Ha un lavoro che l’appaga. Magia? Sicuro. E cosa sceglieremo: il suo magico segreto o l’attrazione che c’è tra Kate e Gray? Beh! Spero tutti e due gli aspetti.

CARONTE, di Elena Covani (Acquario)

Il protagonista è Caronte, il traghettatore di anime. Però il mio personaggio non è proprio il classico vecchio dagli occhi di brace che attraversa lo Stige sulla sua barca, anzi, lui odia essere associato a lui. Si chiama Chad e è il guardiano di Oniria, un posto popolato dagli incubi degli uomini dove approdano solo alcune anime perse.

L'idea mi è venuta dopo una giornata particolarmente pesante a lavoro. Ho pensato che anche il povero Chad avesse un lavoro particolarmente stressante!

Quando è morto, Chad è stato catapultato in un mondo strano, l’unica cosa che si trova in tasca è un biglietto con su scritto che sarà il custode di Oniria. Odia il suo lavoro, preferisce sbronzarsi in una bettola gestita da una piovra viola, ma non si tira mai indietro.

IL CANTO DEI PESCI, di Furio Detti (Pesci)

Che succede quando una storia d'azione incontra la scienza e le antiche tradizioni di un popolo agli estremi angoli del Pianeta? Per quale motivo un maschio dovrebbe intenerirsi e venire a patti con la sua debolezza e, viceversa, essere testimone della forza di una ragazza incapace di combattere e interagire normalmente col prossimo? "Il Canto dei Pesci" prova a dare una risposta: pesci fuor d'acqua rischiamo di diventarlo tutti.




Speriamo di avervi incuriosito, con queste poche parole! Se vi fa piacere leggere “Tutta colpa dello zodiaco”, lo trovate su tutti gli store di ebook (AmazonIbsKobo) e in cartaceo sullo store Amazon dell’associazione Nati per scrivere o contattando l’associazione! Grazie.


venerdì 16 marzo 2018

I nostri libri: Jukebox. Racconti a tempo di musica

Gli autori e i racconti di "JUKEBOX"

Oggi vi presentiamo l'antologia "Jukebox. Racconti a tempo di musica", raccolta di dieci racconti ispirati alla musica, scritti da autori toscani, amici e soci dell'associazione Nati per scrivere.

Titolo: JUKEBOX – Racconti a tempo di musica

Autori: autori vari

Editore: Associazione Culturale Nati per Scrivere

Genere: antologia di racconti

Formato: Cartaceo e digitale

Prezzo: 10 euro (cartaceo), 0,99 euro (digitale)

Pagine: 120

ISBN cartaceo: 9788894210224


Dove trovarla?

Disponibile in digitale su tutti gli store di ebook (Amazon, Ibs, Kobo Store, Libreria Universitaria ecc).


Disponibile in cartaceo

-          sullo store Nati per scrivere su Amazon: 

-          contattando l’associazione via email, telefono o facebook

-          in alcune librerie locali.

Lista in aggiornamento continuo.


Trama: “Jukebox” è una raccolta di racconti, diversi per generi e ambientazioni, accomunati dall’essere legati alla musica, tanti piccoli mondi che ogni autore ha creato con il tocco che gli è proprio. In queste pagine, i protagonisti dei racconti mettono a nudo le loro emozioni, travolti dal potere di melodie pacificatrici, suoni diabolici e rapsodie incantate, perché le parole sono potere, scritte o cantate che siano. Possono portarci indietro, ai tempi delle ballate dei cavalieri, ai giorni spensierati dell’adolescenza, al momento della nostra nascita. Possono viaggiare tra i mondi e evocare spiriti inquieti, corrompere la nostra anima, rinfrancarci dalle fatiche quotidiane. Possono dare un senso all’esistenza, completandoci come uomini e ricordarci di non essere soli. Mai.



Jukebox” comprende:

Il crociato, di Emanuele Marcheselli

Frederick, di Luciana Volante

Lo spartito del diavolo, di Daniela Tresconi

Si bemolle, di Maria Pia Michelini

Sunday, gloomy Sunday, di Alessio Del Debbio

I love you, baby…, di Leandra Cazzola

Lucia e le sue note, di Serenella Menichetti

New York City boy, di Francesco Balestri

La voce, di Chiara Rantini

Gli infami, di Mirko Tondi



"Il crociato", di Emanuele Marcheselli, è una ballata, una storia in versi che ho scritto qualche anno fa sui banchi del Liceo. Letteralmente sui banchi. Affascinato da La belle Dame sans Merci di John Keats, mi detti a scrivere una strofa dietro l’altra durante le ore di lezione. Scrivevo a matita sul banco perché riuscivo meglio a cancellare e correggere. Scrivevo alcune strofe, le copiavo sul quaderno, le cancellavo e passavo alle successive appena avevo l’ispirazione. Il tutto richiese un paio di giorni. Il mio compagno di banco, Giuseppe, mi prese quasi per pazzo. 

Qualche tempo fa, di fronte ad una birra, gli ho detto che una certa ballata che avevo scritto al Liceo era stata selezionata per un’antologia ed ho provato a chiedergli se ricordava qualcosa in merito. Fortunatamente ha scordato tutto, e può continuare a guardarmi come una persona normale. Dicevo, comunque, che non resta molto di me in questa poesia. Il tema trattato ne "Il Crociato", che allora avvertivo intensamente, è la fugacità dell’amore. Ed ora, dopo che sono trascorsi più di quattordici anni dall’inizio del mio amore con Paola, non potrei proprio dire che le cose vadano sempre così nella vita.
Ha termine infine del buon cavaliere
la storia che insegna a chi piace
che il male pur sempre trionfa
e amore felice è fugace.

"Frederick", di Luciana Volante, è nato da un articolo di giornale letto per caso. Un famoso direttore d’orchestra ha raccolto l’appello e aiutato un’associazione pediatrica che si occupa di “terapia musicale” nei reparti di Neonatologia per Bambini prematuri. Alcuni pediatri hanno individuato perfino le melodie che aiutano i bimbi nati prematuri. Incredibile no? Da lì è nata l’idea che fosse lo stesso direttore d’orchestra, ora famoso, a essere nato prematuro e che una bizzarra infermiera fan del Rock anni ’70 e ’80, lo salvasse da un destino incerto. Tra le righe c’è il mio amore per la musica Rock che ascolto ancora su vinile e quello per i bambini essendo mamma.

“Ognuno di noi ha un pezzetto di cuore incastrato fra le note di in una canzone. La musica ha il potere di farti sorridere, piangere, emozionare, scuoterti o risollevarti il morale, a seconda del momento che stai vivendo. Chi non ha mai provato almeno una volta questa sensazione?”


“Lo spartito del Diavolo”, di Daniela Tresconi, è una storia completamente inventata, ambientata nel borgo di Trebiano in provincia della Spezia. Di fronte alla Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo è stato rinvenuto un cimitero medievale. Una squadra di archeologi, guidati dalla giovane Milla, è incaricata di riesumare e studiare le sepolture. In realtà in quelle tombe si cela un terribile segreto che potrebbe aprire per sempre le porte dell’Inferno. 

Il racconto, come tutti i miei scritti, nasce per caso, leggendo o scoprendo avvenimenti reali: in questo caso il rinvenimento del cimitero, sui quali costruisco la storia narrativa che si intreccia con la Storia quella con la S maiuscola. Di me contiene sicuramente la passione per il sovrannaturale e per tutto quello che non è possibile spiegare con la semplice ragione.

Dall’interno della Chiesa arrivava un suono d’organo, Milla non poté trattenersi dall’entrare. Gotica, divisa in tre navate da otto colonne di porfido rosso, pavimento in marmo e pregevoli affreschi su soffitto e pareti. 
Le appariva inquieta e inquietante, come il cambio repentino della melodia nell’antico organo a canne. La musica improvvisamente le era divenuta ostile, quasi fosse uno stridio di catene e un crepitare di fiamme. Nessuna delle donne che pregavano sulle panche parve provare la sua stessa sensazione. 
Avanzò verso l’altare, perdendo lo sguardo verso l’alto, dove schiere di angeli respingevano vittoriosi gli assalti del demonio.

"Si bemolle", di Maria Pia Michelini, è nato da un’immagine, un quadro di Hopper. Quella ragazza che sfiora ilntasto di un pianoforte. Parla di un incontro tra estranei, ciascuno con il proprio vissuto legato ad un uomo che ha attraversato i loro giorni lasciando un’impronta indelebile. Di me c’e` la certezza che la vita di ogni essere vivente e` legato all’altro da una trama sottile ma incisiva di cui non siamo abbastanza consapevoli.
“Lei rivide suo padre in quel giovane uomo chino sulle pagine del giornale. Aveva preso le stesse posture, lo stesso modo di girare il foglio e di mettere a fuoco le righe di una notizia d’interesse, che lo faceva avvicinare alla carta strizzando gli occhi da dietro le lenti...”
“Sunday, gloomy Sunday”, di Alessio Del Debbio, è una storia fantastica con punte di terrore. Il punto di partenza è la canzone ungherese “Gloomy Sunday”, considerata una leggenda urbana nei paesi dell’Europa Centrale, una canzone maledetta collegata a molti suicidi avvenuti dagli anni Trenta in poi. Ovviamente, adorando le leggende urbane, non potevo non inserirla in qualche racconto, così ci ho costruito una storia breve, ambientandola a Berlino, nella Berlino alternativa di cui parlerò (di fatto, ne ho già parlato, perché il romanzo è pronto) in un romanzo urban fantasy ancora in cerca di un editore. 

Una Berlino dominata dalla Divisione, che caccia le creature sovrannaturali, e che incarica Ulrik Von Schreiber, incarnazione dello Spirito Protettore della Città, di risolvere il problema, aiutato dal fido e pavido collega Fabian.

Ah, il titolo è ovviamente una citazione di una più celebre canzone degli U2.
L’oscurità aspettava fuori dalla porta. Bussava, batteva, a volte cercava di infilarsi nelle fessure del legno scolorito, ma Rudi era sordo ai suoi richiami. Chino sulla scrivania, le mani macchiate d’inchiostro, scriveva e rileggeva, cancellava e scarabocchiava tutto. 
A volte si fermava, lo sguardo assente, il vento gelido che tormentava Berlino l’unico suono nell’appartamento, tendeva l’orecchio e scoppiava a ridere, poi ripartiva da capo. 
«Ritmo» mormorava. «Oh sì, ci vuole ritmo». Canticchiava e si grattava la barba, e se era soddisfatto batteva le mani, a volte anche i piedi, che fosse sera o mattina.

"I love you, baby!", di Leandra Cazzola, un altro racconto legato all’altro, “Punto e basta.” (inserito nell’antologia “Tracce. Cinque passi in Versilia”, dell’associazione culturale “Nati per scrivere”. Ora penso di essere pronta per fare il salto e continuare a scrivere gli altri racconti sulla mia adolescenza, per chiudere il cerchio e mettere giù il sequel di “Se son Rose fioriranno…”, il mio libro d’esordio. 

Vorrei arrivasse che dobbiamo prendere la vita con ironia o meglio ancora avere autoironia!  Riuscire a avere un po' di leggerezza nel solito tran-tran della vita quotidiana. Guardare quello che eri e come ti vedi oggi, ma non perché possa essere di esempio agli altri, ma vorrei poter fare arrivare che possiamo sempre avere un’altra possibilità, di vedere le cose sotto aspetti diversi. Lo spero vivamente. 

“Lucia e le sue note", di Serenella Menichetti, è un racconto nato così per caso. È una storia come molte altre, che parla della donna e delle difficoltà che essa deve incontrare nel suo percorso. Ho molte storie, dove compaiono figure femminili, con il loro carico di problemi. Donne che spesso devono lottare per raggiungere degli obiettivi.

In questa storia come in molte altri miei racconti, c’è soprattutto come ho detto prima, la donna. Quindi sicuramente qualcosa di me. La delusione, la lotta, la conquista, la rinascita, la dignità.
“Mi detesta e non solo come mamma. Anche come donna.”

"La voce", di Chiara Rantini: il mio girava nella mia testa da tempo. Da non molto avevo letto il romanzo di Robert Schneider “L'apocalisse”, incentrato sulla musica di Johann Sebastian Bach e volevo mettermi alla prova nella stesura di un racconto in cui fosse protagonista il fascino ambiguo della musica classica. E così è nato il mio testo, in cui il personaggio principale deve fare i conti con il potere seduttivo della musica e con la conseguente deriva dalla realtà. Ed è proprio la condizione di confine labile tra normalità e delirio ossessivo che fa di questo racconto qualcosa in cui riconosco qualcosa che, almeno letterariamente parlando, mi appartiene.

"New York City Boy", di Francesco Balestri: quando mi è stato proposto di contribuire a un'antologia con un racconto a tema musicale sulle prime non sapevo che cosa rispondere. La musica, per quanto segua alcuni cantanti semi sconosciuti in Italia ma molto famosi all'estero, non è un campo in cui mi tengo aggiornato, così ho deciso di scavare dentro di me e andare a caccia.

Il mio racconto nasce dalla mia passione per la musica anni '80. Di quel periodo ho sempre apprezzato lo stile di vita e la moda, il pensare che non ci fosse mai un domani e che il massimo del divertimento fossero i locali notturni di musica underground dove perdere la cognizione del tempo. Da qui all'immaginarsi di entrare nel famosissimo Studio 54 il passo è stato breve. Le mie parlano di una forte sfiducia nel mondo che circonda il protagonista, che invece è un grande amante della musica e insegue il suo sogno di potersi esibire di fronte a un grande pubblico, anche se questo significa scendere a compromessi con quella società che tanto disprezza.

Il tipo di melodie che porto nel cuore da sempre, un locale che ha fatto storia per aver ospitato grandi nomi del passato, il camminare sempre sul filo del rasoio. C'è parecchio di me in quelle righe.

“Salire quei gradini furono per me come scalare il monte più alto e più bello del mondo. Mi ero già esibito, certo, ma mai in un posto simile, mai in un posto con così tante persone, mai in un posto dove tutto sembrava poter succedere. 
Come fui colpito da quelle luci accecanti, come lanciai il primo accordo di chitarra, la pista sembrò bloccarsi di colpo, trattenere il respiro per un attimo per scrutare la nuova figura che si stagliava all'orizzonte...”



"Gli infami", di Mirko Tondi: il racconto è nato perché a me piace sperimentare sempre, così stavolta volevo scrivere qualcosa di disturbante, senza molti filtri della morale o del buonsenso. È la storia di tre tizi che fanno parte di rami diversi della malavita e si trovano a tu per tu con un quarto personaggio per un motivo all'inizio imprecisato. Quest'ultimo non se la passerà bene, fra le loro mani... Di me, vista l'esplosione di violenza che viene raccontata, spero ci sia pochissimo in questo racconto, se mi riferisco alla persona; se si parla dello scrittore, invece (dunque rispetto alla scelta delle parole e alla costruzione della storia), immagino che si possa considerare un tassello in più nella mia produzione, che intende spaziare tra i generi e gli stili. 

“La prima cosa che fa è spaccargli la bocca. 
Gli piazza un calcio dritto in mezzo ai denti e lo lascia steso là a terra, con tutto il sangue che gocciola e le labbra che cominciano a prendere la forma di due lumaconi senza guscio, un ammasso di carne sfatto e molliccio che nessuna donna si sognerebbe mai di baciare.”


Buona lettura! Lasciatevi trascinare dalla musica dei racconti!

sabato 3 marzo 2018

Raccontando - Rassegna letteraria a Viareggio

Raccontando - Rassegna letteraria a Viareggio


Associazione culturale “NATI PER SCRIVERE”
presenta
“RACCONTANDO”
Rassegna letteraria
Sabato 3 marzo 2018: Aperitivo zodiacale
Sabato 17 marzo 2018: Aperitivo musicale
Sabato 31 marzo 2018: Aperitivo “Tra vizi e virtù”
Bar Why not? Books & Coffee
Via Aurelia nord 129, Viareggio (LU)

Nel mese di marzo 2018 il caffè “Why not?” di Viareggio ospiterà “Raccontando”, la nuova rassegna letteraria organizzata dall’associazione culturale “Nati per scrivere”, allo scopo di valorizzare i racconti, un tipo di narrazione troppo smesso ignorato dal grande pubblico. In tre incontri, che si svolgeranno a sabati alterni, l’associazione presenterà cinque antologie tematiche di racconti, scritti da autori toscani.

L’inaugurazione è affidata all’Aperitivo Zodiacale, in programma per sabato 3 marzo, alle 18.30, in cui verrà presentata per la prima volta la nuova antologia dell’associazione Nati per scrivere, “Tutta colpa dello zodiaco”: dodici segni, dodici autori, dodici racconti ispirati ai segni zodiacali. Storie dalle tinte forti, che mescolano mistero e magia, leggenda e realtà. Uno zodiaco di storie per lettori curiosi.


Seguirà l’Aperitivo Musicale, in programma per sabato 17 marzo, sempre alle 18.30, in cui verrà presentata “Jukebox. Racconti a tempo di musica”, raccolta di Nati per scrivere contenente dieci racconti incentrati sulla musica. Tra gli autori che hanno partecipato alla raccolta ci sono lo scrittore fiorentino Mirko Tondi, la scrittrice arcolana Daniela Tresconi e la poetessa Serenella Menichetti.

Gran finale con ben tre libri. Sabato 31 marzo, alle 18.30, durante l’Aperitivo “Tra vizi e virtù”, conosceremo le raccolte personali di tre scrittori toscani che scandagliano l’animo umano: Chiara Novelli ci porterà nel mondo della parafilia, con le sue “25 piccole storie perverse” (edito da Porto Seguro Edizioni), Alessio Del Debbio presenterà “L’ora del diavolo” (edito da NPS edizioni), racconti fantastici ispirati a leggende e folklore lucchese, e Claudia Muscolino ci parlerà delle storie di vita che compongono la sua raccolta “A casa per Natale e altri racconti”.

Tutti gli aperitivi si svolgeranno presso il book bar Why not? Coffee & Books, in via Aurelia nord 129, proprio di fronte all’Esselunga di Viareggio, in un contesto informale e stimolante, dove sarà possibile bere qualcosa in compagnia e chiacchierare di libri con scrittori emergenti.

Per informazioni, sono online la pagina Facebook e il sito di Nati per scrivere.

L’associazione: 
L’associazione culturale “Nati per scrivere” nasce nel 2016, da un gruppo di appassionati lettori, decisi a promuovere la cultura del libro e a valorizzare gli scrittori emergenti, soprattutto locali. Organizza eventi e incontri letterari, reading e laboratori di scrittura creativa.